Una via per Attilio


Da L'Isiga notizie, Dicembre 2015 

Regione: Lombardia
Alpi e Gruppo: Prealpi Lombarde
Provincia: Brescia
Punto di partenza: Val Camonica, Borno, Loc. Navertino (q. 1025 m slm)
Dislivello di salita: 2000 m circa
Tempi di percorrenza: 12-14 ore
Difficoltà: AD (max IV, IV+)
Periodo consigliato: primavera, estate, autunno
Punti di appoggio: Rifugio Laeng (presenza di bivacco invernale q. 1760 m slm), Chiesetta Alpini (presenza di portico all’aperto q. 1730 m slm)
Tipo di via: Traversata in cresta alpinistica, via di roccia, anello che può essere percorso in entrambe le direzioni (viene qui descritto il circuito in senso antiorario-consigliato)
Attrezzatura: Normale dotazione alpinistica (inutili chiodi, friends e dadi) corda da 60m oppure due corde da 30m
Libro di vetta: Si, sulla Cima Pizzo Camino e sulla Cima Moren
Note: si consiglia una legatura di conserva lunga (circa 15/18 metri)



L’unione e l’amicizia in comune nei confronti del caro Attilio Gheza, deceduto in montagna, hanno portato un gruppo di amici delle scuole di alpinismo e scialpinismo dei C.A.I. di Cedegolo e Borno a mettere in sicurezza una via alpinistica che attraversa interamente il coronamento dell’altopiano di Borno, sul filo di cresta. La via, che era già percorsa da molti anni dagli autoctoni - seppur raramente a causa delle difficoltà alpinistiche oggettive - ha portato il gruppo di amici ad unire le proprie forze con lo spirito del “puro volontariato”, come la montagna insegna, e a tracciarne i profili con le tecniche di sicurezza proprie dei nostri giorni, facendone scaturire una via alpinistica di notevole lunghezza (l’intero coronamento con un buon allenamento può essere percorso in 12-14 ore), difficoltà alpinistiche fino al IV grado UIAA, alcune calate in corda doppia e una notevole esposizione sui versanti bornesi e scalvini.


Accesso
Giunti all’abitato di Borno, si segue per via Milano che si imbocca a destra appena dopo il ponte all’inizio del paese provenendo da Malegno. Da qui si raggiunge sempre in auto la chiesetta di San Fiorino e si prosegue su strada asfaltata fino in Loc. Navertino a quota 1025 m slm, dove si lascia l’auto (si può eventualmente prendere il permesso per arrivare fino al lago di Lova in auto, reperibile presso il distributore automatico posto davanti alla pro-loco).



Descrizione della via
Da Loc Navertino si segue per il Lago di Lova (1300 m slm) per comoda strada carrabile. Dal Lago di Lova si prende per il Rifugio Laeng, dapprima su strada carrabile poi, in prossimità della bacheca della Via “Attilio Gheza” posta in Loc. Monte Arano a quota 1480 m slm, ove è presente la bacheca con le indicazioni della Via, si prosegue salendo per comodo sentiero CAI n.82° fino al Rifugio Laeng (1780 m slm). 
Dal Rifugio Laeng si prosegue per il sentiero CAI n. 83 verso il passo di Varicla (2080 m slm); non si raggiunge il passo ma lo si lascia sulla destra, deviando in prossimità della targhetta azzurra che indica l’inizio della Via. D’ora in poi la via è contrassegnata da bolli azzurri e dai caratteristici fix meccanici con anello. Si prosegue appena sotto il filo di cresta erbosa e raggiungendo un conoide che termina in alto con un piccolo salto di roccia, da qui inizia la “Nord” del Pizzo Camino. Rimontando alcuni salti di roccia (II-III) si arriva alla croce di vetta del Pizzo Camino (2491 m slm).


A questo punto è possibile ridiscendere a valle (via di fuga) per il sentiero CAI n. 82, che è la via Normale al Pizzo Camino. Dalla Vetta del Pizzo Camino si prende per il sentiero CAI n.423 in direzione Sud, abbandonandolo non appena il sentiero devia in direzione Ovest (verso il Passo di Corna Busa e Schilpario). Si prosegue sempre in direzione Sud seguendo i bolli azzurri in prossimità della targhetta azzurra Via “Attilio Gheza”. Da qui tenendo sempre il filo di cresta si prosegue per rocce instabili (è il passaggio più delicato e che presenta i maggiori rischi oggettivi) finchè si arriva alla base di una parete di circa 30 m. Si rimonta la parete (IV) fino ad arrivare al suo culmine (cima Tabak – 2448 m slm). 
In fondo alla cresta erbosa che segue è possibile (via di fuga) scendere a valle in direzione Est verso un anfiteatro morenico, quindi al conoide sottostante che conduce al Rifugio Laeng (questo tracciato fino al rifugio non è segnalato). Da qui la cresta si fa affilata e a tratti molto esposta. Dopo una serie di sali e scendi si arriva al culmine (q. 2418 m slm) da cui iniziano tre calate in corda doppia (con corda da 60m): le prime due di circa 25m, l’ultima più corta, fino ad arrivare al “Passo della Porta”. 
È possibile (via di fuga) scendere dall’evidente canale morenico in direzione Est e raggiungere il Rifugio Laeng; si sconsiglia tale via di fuga se non in caso di estrema necessità in quanto il fondo è altamente sconnesso ed accidentato. Da qui, per suggestivi passaggi in canali di roccia (II) si arriva alla Croce della Cima Moren (2417 m slm). Dalla Cima Moren si scende ora il sentiero CAI n. 82B per la via normale, fino ad arrivare ad un’ampia sella, targhetta azzurra Via “Attilio Gheza” (Goletto del Moren - 2270 m slm). 
È possibile (via di fuga) proseguire per il sentiero CAI n. 82B in direzione Sud-Est e scendere a valle. Dal Goletto del Moren si abbandona il sentiero CAI e si prosegue sempre sul filo di cresta in direzione Ovest- Sud-Ovest per balze rocciose e suggestivi canali, fino ad arrivare alla base di una parete di 60m. La si rimonta per evidente diedro roccioso (passaggi di IV, IV+, presenza di due soste a fix) sino al culmine (cima Monte Negrino q. 2310 m slm). Ora mantenendo sempre il filo di cresta si passa attraverso articolati passaggi anche aerei e si arriva ad una sosta a fix dalla quale ci si cala in corda doppia per circa 25m. 
È possibile (via di fuga) deviare comodamente lungo il canale morenico in direzione Est e scendere a valle. Si rimontano quindi alcuni canali e diedri (II-III) sino ad arrivare con sali e scendi alla Corna di San Fermo (2352 m slm). Le difficoltà sono ora terminate anche se la via rimane sul filo di cresta, per lo più erbosa (attenzione all’esposizione in particolare verso Nord-Nord-Est). Poco sotto si raggiunge una croce metallica (q. 2197 m slm), dalla quale è possibile scendere lungo un costone erboso al Rifugio San Fermo, in direzione Sud. 
Continuando il percorso si possono notare caratteristici terrazzamenti con muri a secco. Arrivati ad una larga sella, si devia decisamente a Nord-Est riportandosi nella conca della “Al de Muren” e ricongiungendosi quindi al sentiero CAI n.82B della Via Normale alla Cima Moren (al ricongiungimento col sentiero CAI si trova una targhetta azzurra Via “Attilio Gheza”). 
Ora, passando prima per la Chiesetta degli Alpini (q. 1730 m slm), poi per la Bacheca della Via “Attilio Gheza” posta in loc. Monte Arano a quota 1480 m slm, si scende fino alla loc. Navertino per la stessa strada di salita.



Note
Facendo il percorso in senso inverso di quello sopra descritto (senso orario), si sconsiglia la discesa dalla Nord del Pizzo Camino, effettuando il rientro dalla Via Normale. Numerose sono le vie d’uscita dalla via, indicate tutte presso la bacheca; si sconsiglia la discesa dal passo della Porta in quanto trattasi di canalone con morena di grossa pezzatura quindi di poco agevole percorrenza.

Luigi Franzoni



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